Il movimento meridiano dell'immagine solare

L'animazione mostra il movimento annuale dell'immagine luminosa del Sole durante il suo passaggio sulla linea meridiana. è evidenziata la deformazione di questa immagine da un solstizio all'altro.

La curva indica di quanto l'immagine solare, in 24 ore, si sposta sulla linea, in dati momenti dell'anno. Questo spostamento è massimo verso il 25 gennaio (circa 30 cm al giorno). E' minimo ai solstizi.

La luce totale dell'immagine rimane costante ma l'illuminazione ricevuta sul terreno varia con la variazione delle sue dimensioni. Pertanto, il solstizio d'estate, dove l'immagine è più compatta appare più luminosa del solstizio d'inverno, all'altro capo del meridiano, dove la sua pallida luce lo rende difficilmente evidente. Tuttavia, la luce totale ricevuta è identica, ma al solstizio d'inverno l'immagine è 27 volte più grande in area che al solstizio d'estate.

Inoltre, può sembrare che l'animazione accelera e poi rallenta, ma non è così. Questa impressione visiva è dovuta a due fattori: uno per la proiezione orizzontale che ha l'effetto di dare un livello di scala molto più grande mentre ci avviciniamo al solstizio d'inverno (1.87 m/grado) rispetto al solstizio d'estate (21.24 cm/grado), quindi una variazione di un grado di altezza si traduce in un movimento quasi nove volte più grande per l'immagine del Sole al solstizio d'inverno rispetto al solstizio d'estate. Inoltre, il movimento orbitale del Sole in elevazione o abbassamento nel cielo, non è costante da un giorno all'altro. è praticamente pari a zero ai solstizi ed è massimo agli equinozi. Questo ha l'effetto, al solstizio d'estate, di rallentare al massimo il progredire giornaliero dell'immagine solare, poiché i due fattori (proiezione orizzontale e moto orbitale) si combinano per ridurre la distanza tra le intersezioni sul meridiano nei giorni consecutivi.

Per spostarvi lungo la linea meridiana, cliccare e scorrere a destra o a sinistra.