Giovanni Domenico Cassini e "l'oracolo di Apollo"

Jean-Dominique Cassini, gentiluomo italiano, nacque a Perinaldo nella contea di Nizza l'8 giugno 1625. Il suo nome era Giovanni Domenico, prima di essere naturalizzato francese nel 1673.

A venticinque anni, nel 1650, gli fu data la cattedra di astronomia presso l'Università degli Studi di Bologna. Dovette la sua nomina al potente Marchese di Malvasia (1603-1664), suo mecenate, che gli ha anche messo a disposizione il suo osservatorio privato nel castello di Panzano, che successivamente Cassini ha definito come "l'Uraniborg italiana" in riferimento all'Osservatorio del famoso astronomo danese Tycho Brahe (1546-1601),costruito sull'isola di Hven.

Casa natale di Gio.Domenico Cassini a Perinaldo (credito: Marina Muzi)

Dal solstizio d'inverno dell'anno 1652, il giovane Cassini osservò e seguì una cometa, su cui scrisse l'anno successivo il suo primo trattato, De Cometa. In esso egli affermò che l'astro non mostrava alcuna parallasse sensibile (angolo con cui si vede il raggio della Terra dall'oggetto di interesse), quindi doveva essere situata oltre l'orbita di Saturno. Questa osservazione di una cometa, fatto relativamente comune, segnerà per Cassini il punto di partenza per la ricerca. Diventò quindi un forte sostenitore del sistema del mondo proposto da Tycho Brahe, in cui la Terra è sempre mantenuta al centro - mentre i pianeti circolano intorno al Sole- a differenza della teoria eliocentrica di Copernico. Tuttavia la scienza si basa sulla sperimentazione, ed egli ha deciso di interrogare la stessa Natura, per questo, convocherà "l'oracolo di Apollo'', come lui designò la grande linea meridiana che aveva in mente di costruire.

L'occasione arrivò quasi naturalmente per lui, pochi anni dopo, con i grandi lavori di demolizione ed ingrandimento della chiesa di San Petronio, deciso dal Senato di Bologna. La chiesa aveva già una linea meridiana disegnata nel 1575 dal sacerdote domenicano Egnazio Danti (1536-1586), ma si allontanava di oltre 9° dall'asse meridiano. Cassini si offrì di farne un'altra, dotata di uno gnomone alto quasi 27 m, che si estendeva sul pavimento della Basilica su una lunghezza di 67 m, fino al punto che segna il solstizio d'inverno. Egli riuscì a tracciarla attraverso le tante colonne della navata centrale. Ciò permetteva di misurare l'altezza del Sole, in qualsiasi momento dell'anno, con una precisione senza precedenti! Il Senato era riluttante, ma il suo potente patrono era potente.

Il giorno del solstizio d'estate dell'anno 1655, Cassini organizzò in pompa magna, con tutta la dovuta solennità, l'incisione al suolo del luogo dell'immagine del Sole nel suo passaggio al meridiano. Tutti i notabili di Bologna erano lì riuniti. Tra questi si notano le figure di studiosi bolognesi già riconosciuti come il gesuita Giovanni Riccioli (1598-1671) e il suo discepolo, Francesco Grimaldi (1618-1663), che si farà conoscere pochi anni dopo, nel 1665, grazie alla sua scoperta del fenomeno della diffrazione della luce (nella sua Physicomathesis di lumine, Coloribus, e Iride, 1665). In questa scena dei primi lavori di delimitazione della grande linea meridiana, c'è del Galileo in Cassini...

Immagine del Sole vicino al solstizio d'inverno sulla linea meridiana nella basilica di San Petronio a Bologna - 14 dicembre 2004 (credito foto: Giovanni Paltrinieri).

La sua grande linea meridiana, di cui ha rinnovato i principi di costruzione per garantirne la precisione dovuta, è diversa da qualsiasi altra costruita nel passato. Cassini la considerava come uno strumento astronomico vero e proprio e non solo come uno strumento per determinare le date delle feste mobili o equinozio. La ha anche chiamata "eliometro", nome per evidenziare tutta la sua valenza strumentale. Con le sue osservazioni meridiane dell'altezza del Sole, scoprì che la rifrazione atmosferica non si fermava al di là di 45 ° di altezza, come Tycho aveva pensato; sarà spinto a supporre che la parallasse solare sia inferiore a 10'' (di conseguenza la Terra è vista dal Sole sotto un angolo molto piccolo, che misura non più di 10 secondi di grado, ovvero meno di tre millesimi di grado!), spingendo così il Sole ad una distanza dalla Terra che nessuno aveva mai osato immaginare, e saprà anche dimostrare la "bisezione dell'eccentricità" grazie alle sue misure di diametro solare. Questo è il culmine del suo lavoro sulla "teoria del Sole", Keplero e Copernico avevano ragione ...

In definitiva, la sua meridiana di Bologna forniva risposte a tutte le domande.

Questa meridiana cambierà le opinioni di Cassini sul sistema del mondo.

Cassini finalmente lasciò Bologna il 25 Febbraio 1669 per raggiungere l'Osservatorio Reale di Parigi il 4 Aprile 1669 su invito di Colbert, e su raccomandazione dell'astronomo Jean Picard (1620-1682). Dopo un breve soggiorno negli appartamenti reali del Louvre, si spostò il 14 settembre del 1671 presso l'Osservatorio Reale di Parigi. Nel Novembre del 1673 sposò Geneviève de Laistre, "moglie secondo il suo cuore'', che gli diede il figlio Jacques nel 1677.

Lui non tornò a Bologna che nel 1695, accompagnato da suo figlio, Jacques, dove ripristinò la Meridiana. Cassini morì a Parigi 14 settembre 1712, all'età di 87 anni. Egli è sepolto non lontano dall'Osservatorio, nella chiesa di St. Jacques du Haut-Pas, con un'iscrizione sulla sua tomba, "Jean-Dominique Cassini - Astronomo".

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    Incisione della grande linea meridiana del Cassini nella Basilica di San Petronio a Bologna, in occasione del restauro, tratto da "La Meridiana del Tempio di S.Petronio", Gio: Domenico Cassini, in Bologna 1695. (credito: Biblioteca dell'Osservatorio di Parigi).

  • La grande linea meridiana del Cassini nella Basilica di San Petronio a Bologna. (credito : Giovanni Paltrinieri)

  • Disegno di mano del Cassini, dell'interno della basilica di S. Petronio.(Meridiana di S. Petronio, riguardante la meridiana e datato 1653, Manoscritti di Giovanni Domenico Cassini conservati nell'archivio di stato di Bologna, Assunteria di Istituto, diversorum, b. 22, n. 4)